Archive for the ‘enoturismo’ Category

Ospitalità in Toscana

l segreto delle vacanze: dormire bene! In Toscana lo sappiamo e per questo nelle destinazioni della nostra regione sono presenti strutture ricettive di alto livello, in grado di soddisfare le esigenze – anche economiche – di tutti coloro che scelgono di venire qui a rilassarsi.

La Toscana ha una storica vocazione all’ospitalità e l’offerta ricettiva regionale è in continua evoluzione, con l’obiettivo di raggiungere una qualità sempre maggiore. Basti pensare che negli ultimi anni il numero delle strutture di bassa categoria è fortemente diminuito, mentre quello di media e alta categoria è quasi raddoppiato.

Nelle destinazioni delle nostra regione sono oltre 1000 le strutture ricettive presenti. Un’offerta che comprende sia strutture alberghiere –  più di 400 di cui il 70% a 3,4 e 5 stelle – sia extralberghiere di alta qualità, in particolare Agriturismi (32%).

L’Agriturismo è un vero e proprio ambasciatore del mondo rurale della Toscana; una vetrina della sua civiltà eno-gastronomica. Ogni struttura, infatti, svolge il ruolo di presidio dei sapori tipici; un presidio di qualità, tradizione e genuinità. In Toscana sono attive 3800  aziende agrituristiche – circa un quarto del totale nazionale – distribuite su tutto il territorio regionale nelle aree rurali e montane. Di queste, circa il 40% offre ai suoi ospiti la possibilità di svolgere varie attività, come corsi di cucina, lezioni per scoprire i benefici delle piante offi cinali, laboratori per imparare antichi mestieri, visite guidate ed escursioni nei dintorni più belli, oltre alle tante proposte legate ad attività sportive come l’equitazione o il trekking.

Ambiente, Toscana meta preferita vip con pallino ecologia

mercoledì 25 novembre 2009 Parte dai Vip di Hollywood una nuova crociata ambientalista. Nel mirino questa volta sono finiti gli hotel poco o per nulla eco-friendly.

Era già successo lo scorso anno al cantante Marc Anthony, marito di Jennifer Lopez, di sbattere la porta e andarsene dall’albergo di Veracruz, in Messico, dove era ospite per un concerto, perché la struttura ricettiva non era in regola con le norme per lo smaltimento dei rifiuti, così come il 95% di tutte quelle della zona. Ancor più esigenti da questo punto di vista i coniugi Brad Pitt e Angelina Jolie che, delusi dalla scarsa sensibilità ambientale riscontrata in numerosi hotel della Francia, hanno comprato l’antico Chateau Val Joanis nel sud del Paese, con annesso un vigneto ecologico e giardini sostenibili dove crescono frutta, verdura ed erbe. Non solo. Il protagonista di “Inglorious Basterds” ha deciso di cimentarsi in prima persona come architetto, presentando un progetto per la costruzione di un hotel ecologico a Dubai, con 800 lussuose camere.Le mode eco-friendly, insomma, dilagano tra i Vip hollywoodiani: non solo a casa, ma anche in viaggio, il loro stile di vita è sempre più improntato al rispetto dell’ambiente, senza tuttavia che questo debba pregiudicare il lusso e le comodità. Qualche esempio? Nella sua nuova dimora di Riverhouse, a New York, Leonardo Di Caprio ha voluto caloriferi alimentati solo ed esclusivamente con pannelli solari e sistemi tecnologici di recupero e depurazione delle acque domestiche per evitare sprechi (Intent.com). Le neo-mamme Nicole Richie e Jessica Alba preferiscono che le loro figlie indossino biancheria realizzata con tessuti organici (The Christian Science Monitor, Christianna McCausland). Gwyneth Paltrow coltiva le verdure nel suo orto domestico, fedele alla filosofia del consumo di prodotti rigorosamente a “chilometro zero”, e si è attrezzata persino con un piccolo impianto di compostaggio per ridurre la spazzatura che butta nello scarico (Elle USA, Rebecca Willa Davis e Tracey Lomrantz). E, ancora, l’attrice Reese Witherspoon per i suoi capelli usa solo prodotti della linea francese Phyto, che si basa su ingredienti botanici e si assicura che le confezioni siano al 100% riciclabili (Greenzer.com). La capricciosa Julia Roberts per i suoi figli vuole solo pannolini senza cloro e, quando va a fare la spesa, usa solo i suoi sacchetti ecologici. Charlize Theron, invece, pretende che le sue macchine di servizio siano assolutamente limousine ecologiche (Gala). La stilista Stella McCartney, infine, mette al bando prodotti che non siano biologici, guida una Lexus ibrida, senza mai lavarla, ed esige che le sue boutique siano alimentate con energia ecologica.
L’eco-chic impazza sempre più e, laddove non impegnati in prima persona nel portare avanti la loro passione –oltre a Brad Pitt, anche Pamela Anderson progetta la creazione di un hotel ecologico ad Abu Dhabi, che sarà costruito senza petrolio e offrirà anche lenzuola “bio” e prodotti per il bagno non testati su animali (www.blog.logic.immo.com)-, con le loro manie i Vip costringono le strutture ricettive e turistiche ad attrezzarsi per placare, per quanto possibile, le loro bizze in materia ambientale. E, tra le mete eco-friendly preferite dal jet set e non solo, svetta l’Italia, con ben 347 sistemazioni segnalate da Legambiente Turismo per la loro sensibilità ambientale (risparmio di risorse naturali, cibo di qualità, produzione di energia da fonti rinnovabili ecc.), di cui 52 concentrate in Toscana, regione in prima linea nella promozione di politiche per un turismo europeo sostenibile e competitivo, argomento al centro della VII conferenza internazionale “Euromeeting”, che si terrà a Firenze il 5 e il 6 novembre prossimi. “E’ un appuntamento annuale -afferma Paolo Cocchi, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Toscana- su cui la Regione Toscana ha deciso, ormai da alcuni anni, di investire nella convinzione che dalle occasioni di confronto ad alto livello tra istituzioni europee, regioni, enti locali, imprese, università, associazioni di categoria e attori locali, la nostra “comunità del turismo” non possa che avvantaggiarsi, non possa che crescere. L’obiettivo è quello di costruire una nuova offerta turistica europea, che sappia coniugare sostenibilità e competitività dei territori nel riconoscimento del ruolo fondamentale che in questo processo rivestono le regioni e le destinazioni”.

Ed è proprio in Toscana che sbarcano i Vip con il pallino per l’ecologia. Basti pensare a Sting e alla sua villa del “Palagio”, a Figline Valdarno, circondata da giardini da cui proviene il 70% del cibo consumato e alimentata autonomamente tramite carburante biologico. Il cantante e la moglie Trudie Styler hanno addirittura deciso di realizzare un DVD ispirato alla loro filosofia del vivere ecologico, che trova nella dimora toscana la sua più completa realizzazione (www.ecorazzi.com). L’ex discografico John Voigtmann, insieme alla moglie Ondine, giornalista di viaggi, ha trasformato, invece, una fattoria toscana della Val d’Orcia, dalle parti di Pienza, in una casa-albergo molto chic, immersa in una riserva naturale protetta dall’Unesco (Le Figaro, Christin Luc Parison). Numerosi sono, poi, gli alberghi e gli agriturismi che cercano di venire incontro alle richieste degli eco-Vip più esigenti. Da segnalare, ad esempio, l’antica fattoria “La Pergola”, a Casole d’Elsa, interamente basata su un’economia sostenibile: “ogni prodotto alimentare che vi circola deve essere minacciato di estinzione nella propria regione di provenienza o il suo acquisto deve sostenere i produttori locali e boicottare business mafiosi. In spazi sobri, ma dignitosi, come ad esempio la sala da pranzo che è ricavata dall’antica stalla, si impara anche la corretta divisione dei rifiuti” (Der Spiegel, Bettina Musall). Un esempio emblematico della fusione tra atmosfera rustica e lusso esclusivo è, invece, l’hotel “Le Case del Borgo”, situato tra Siena e Arezzo sulle splendide colline del Chianti, i cui ospiti possono usufruire di vinoterapie e massaggi con oli rigorosamente riciclati (Revista Travesias, Barbara Ainis). La “Villa Le Barone” di Panzano, nella regione del Chianti, si fregia addirittura del marchio europeo Ecolabel, che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale: Questo perché “utilizza risorse compatibili con la difesa ambientale, difende la biodiversità e offre la possibilità di gustare prodotti locali di qualità bio”.
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Festival enoturismo- Vicenza

FESTIVAL ENOTURISMO: CALA IL SIPARIO SULLA PRIMA EDIZIONE CON QUASI 9.000 PRESENZE

Comunicato stampa del 26.10.2009
Chiusa alla Fiera di Vicenza la prima edizione del Festival nazionale dell’Enoturismo. Visto l’afflusso del pubblico, prorogata la chiusura di un’ora
Si è chiusa ieri la prima edizione del Festival dell’Enoturismo, inaugurato venerdì alla Fiera di Vicenza. Poco meno di nove mila le presenze dei visitatori che, particolarmente nella giornata di ieri, hanno accalcato gli stand degli ottanta espositori. Per tutti, degustazione di vini e prodotti tipici e tante proposte di viaggi nei territori di otto regioni italiane. Vista la folla ancora presente alle 18, la chiusura è stata posticipata di un’ora.
Tra gli ospiti del Festival anche Gualtiero Marchesi, quale presidente della Commissione governativa turismo enogastronomico, riunita sabato a Vicenza. Il grande chef ha annunciato una mostra antologica dei suoi cinquant’anni di carriera per la prossima primavera a Milano.
Ieri mattina è stata invece la volta della grappa con il talk show “Turisti in distilleria” a cui hanno preso parte Paolo Brunello, Jacopo Poli, Vittorio Capovilla,  Fausto Maculan, Elena Schiavon e Ivan Dal Toso. Diversi, e talvolta contrastanti i loro punti di vista sulla distillazione, ma tutti concordi sulle potenzialità della leva turistica per la promozione della grappa e dei distillati.
Particolarmente soddisfatti gli espositori che si sono trovati di fronte un pubblico interessato e competente. Apprezzata la possibilità di incontro con i Tour Operator stranieri offerta dal Workshop di sabato pomeriggio, a cui hanno partecipato 30 operatori turistici provenienti da tutta Europa. I lavori dell’incontro sono stati aperti dal vicepresidente della regione Veneto Franco Manzato che ha annuciato  una nuova iniziativa di promozione dei vini veneti: un microchip inserito nelle etichette e letto dai telefoni cellulari di ultima generazione. Permetterà, non solo di avere informazioni sulle caratteristiche del vino, ma anche sulla storia e la cultura del territorio.
In contemporanea al primo Festival dell’Enoturismo, infine, si è svolto il secondo Festival del Durello. Settecento le bottiglie dello spumante autoctono dei Monti Lessini stappate nei tre giorni, mentre l’annuale premio Giornalista del Durello è andato a Francesco Soletti, autore del libro “A tavola con il Durello”.

…il valore aggiunto dell nuove tecnologie

Il marketing del vino
27/4/2007

Vino ed ecologia

Sono un paio di giorni che navigando in internet mi imbatto in notizie che parlano dei rapporti tra vino ed ecologia, così le riporto qui. La rivista Decanter, ad esempio, per la prossima edizione dei Decanter World Wine Awards ha previsto che tutti i cartoni di imballaggio e le bottiglie verranno riciclati. Allo stesso tempo, sulla Stampa (notizia scoperta via Vino24.tv dove si cita il caso di Fetzer Vineyards) si è parlato di alcuni casi nazionali – “«spuntano» nei tetti o nei piazzali delle cantine, moderni impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica pulita e sistemi di fitodepurazione naturale per il trattamento dei reflui delle aziende” mentre già nel 2006 sul San Francisco Gate si citava il caso dell’azienda californiana (…) Clos du Bois Winery dove si sono impegnati a “ricostruire” l’ecosistema locale penalizzato dall’espansione aziendale.

Fare ecologia fa bene alla natura ma fa bene pure alle aziende. E’ un ottimo strumento di marketing che permette di costruire un’immagine positiva e costruttiva di fronte ai consumatori.

Via gli alcolpop, benvenuti i rosati

Tra le ragioni che stanno spingendo a un rialzo dei consumi di vini rosati nel Regno Unito, secondo alcuni ci sarebbe uno spostamento delle preferenze dei giovani consumatori: via gli alcolpop (i vari Bacardi Breezer, ad esempio) e benvenuti i rosati. Sono usciti di recente i dati della Nielsen relativi al mercato retail britannico, ne parlano tra gli altri Franco Ziliani su Focuswine e, per chi non ha l’abbonamento, ne parla anche il Daily Telegraph mentre alcuni dati sono disponibili in questo articolo. I dati si riferiscono alle vendite effettuate in circa 73mila esercizi, tra supermercati, off-licence e altri negozi.

Nel complesso, le vendite del vino contano, nell’anno che termina a febbraio 2007 per 4,4 miliardi di sterline. Mentre i rossi sembrano aver raggiunto un certo livello di saturazione del mercato e sono stabili, crescono leggermente i bianchi mentre più sostenuta è la crescita dei rosati (+29% a valore rispetto al 2006 e +74% rispetto al 2005), contando ora per 351 milioni di sterline. Con una quota di mercato pari all’8%, i vini rosati sono ancora poca cosa rispetto a bianchi e rossi (rispettivamente 44% e 48% del mercato) ma se si considera un eventuale effetto moda – fino a poco tempo fa portare a una cena una bottiglia di rosato era una delle peggiori gaffe che si potesse fare a Londra – lo spazio di crescita ulteriore c’è di sicuro. Ad oggi, il 52% dei vini rosati è statunitense, mentre la Francia resta in testa alle importazioni europee, a quota 13%.

Il turismo in Toscana passa al wi-fi

E’ partito il progetto Toscana Fonera che porterà il Wi.Fi e social routing nella terra negli agriturismi e nelle altre strutture ricettive toscane, inclusi bed & breakfast e stabilimenti balneari. In questa maniera tutti gli ospiti di queste strutture potranno d’ora in poi collegarsi a internet senza problemi. Il progetto coinvolgerà 5000 router Fonera ed è il frutto dell’accordo tra la wireless community FON e il portale intoscana.

Sono già disponibili 100 router che possono essere richiesti al portale se si dispone dei seguenti requisiti:

  • essere una struttura turistica riconosciuta dalla Regione Toscana
  • avere la connettività a banda larga (adsl)
  • registrarsi su www.intoscana.it/fonera/ per fare richiesta
  • garantire che il router venga collegato, configurato e tenuto acceso

Dal lato consumer è sicuramente un’iniziativa bellissima. Quando ero a Vancouver e in aeroporto mi sono potuta connettere gratis e avvantaggiarmi il lavoro, avrei voluto mandare una “thank you” card di 1 metro per 2 a chi aveva avuto quella bellissima idea… Dal lato di chi offre il servizio di ospitalità è lo stesso: in questo modo anche la piccola struttura ricettiva può offrire un servizio aggiuntivo che ha un elevato valore percepito da parte del consumatore finale.

Slawka G. Scarso
Marketing del Vino
www.marketingdelvino.it

IL TURISMO ENOGASTRONOMICO IN ITALIA…

CULTURA ITALIANA NEL MONDO – IL TURISMO ENOGASTRONOMICO IN ITALIA FATTORE DI ATTRAZIONE PER DUE TERZI DEI VIAGGIATORI

(2008-06-12)

Il Comitato Organizzatore del Salone Internazionale Svizzero IViaggiatori, che si terrà da giovedi’ 30 Ottobre a domenica 2 Novembre 2008, ha deciso di invitare i rappresentanti della filiera enogastronomica italiana, da anni protagonisti indiscussi della manifestazione.
La propensione verso il turismo enogastronomico in Italia è, d’altra parte, giustificata oltre che dall’unicità dei paesaggi e delle città d’arte, anche da un’efficiente offerta di strutture ricettive nonchè da una notevole varietà e qualità delle produzioni tipiche presenti sul territorio italiano.
. Secondo una recente inchiesta di Astra – Demoskopea, i viaggiatori mossi dal buon mangiare sono piu’ di 7 milioni.
Si considerano a tutti gli effetti dei “pionieri che amano scoprire luoghi che non rientrano nei loro viaggi e vacanze abituali” (90%), pretendono di mangiare e bere bene quando si spostano (78%).

Un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e tradizioni autentiche. Anche il piu’ colto e spirituale dei turisti dedica infatti nei suo programma qualche intervallo da dedicare al cibo. Un buon pasto infatti puo’ nutrire anche culturalmente, illustrando le mille sfacettature della storia e delle tradizioni di una destinazione.

Lo stesso Osservatorio Internazionale del Turismo Enogastronomico, afferma che il cosidetto “shopping del gusto” pesi sulla scelta della destinazione per circa 2/3 dei turisti sia italiani che internazionali. Il visitatore nel Bel Pese puo’ infatti contare su: 160 prodotti di denominazione di origine (DOP/IGP), quasi 500 Vini a Denominazione (DOC/DOCG/IGT) e oltre 4000 prodotti tradizionali proposti da Città del Vino, Città dell’Olio che si posssono trovare in tutto il Bel Paese.

Il giro d’affari di questa recente forma di turismo si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro, coinvolgendo circa 338 mila vacanzieri con un aumento del 30% rispetto al 2006. Dati incoraggianti dunque, supportati anche dal forte interesse del mercato svizzero verso l’Italia e verso il suo patrimonio enogastronomico, sia per una vicinanza geografica, sia per una certa affinità dei valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio.

Al Salone quindi vedremo aziende agricole, consorzi, cantine vitivinicole ed altre realtà produttive che animeranno la manifestazione, offrendo nuovi spunti a tutti i viisitori, intrattenendo con degustazioni e vendita diretta al pubblico. Un’occasione per far conoscere le eccellenze italiane al grande pubblico che sarà capace di apprezzare il buon mangiare non solo durante le proprie vacanze ma anche nel quotidiano.(12/06/2008-ITL/ITNET)

…opinioni sul “kilometro 0″…

Filed under: Attualità

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Ma il Km 0 allora è una bufala?Non parliamo di mozzarelle

Posted on ottobre 6th, 2009 di Leonardo Romanelli

Ieri su Repubblica un lungo articolo di Federico Rampini, legato all’ambientalismo, criticato quando eccessivamente chic, nel quale si sfatano molti luoghi comuni, dal prodotto biodegradabile che impiega sempre troppo tempo per essere assorbito  ai pannelli solari che non fanno risparmiare così tanto. Colpisce, fra le altre notizie , quella del km 0, dove l’emissione di C02 non è tanto legata al trasporto quanto al metodo di produzione. Sta crollando un mito nel quale siamo cresciuti ultimamente? Slow Food ci ha costruito una campagna importante, non solo di comunicazione: sembrava arrivata la nuova era, tutti a cibarsi di quanto veniva prodotto a due passi da casa, scordandosi piatti prelibati, come aragoste e caviale. A parte le battute, se viene confermata la notizia, si è fatto un can can su un argomento senza conoscere a fondo le reali problematiche? Anche perchè sul km 0 non si è mai toccato l’argomento vino, quasi che fosse l’unico prodotto possibile da far viaggiare. Anche SF non trovava scandaloso che il Barolo si potesse bere a NY se non a Tokyo..

enogastronomia e rilancio brand Italia…

12/05/2009

Turismo: il rilancio del Brand Italia passa per il turismo enogastronomico. Al via istituzione di una commissione

turismo-enogastronomico_toscanaLe strade e le città del vino, i tour dell’olio, una convention sugli Stati Generali dell’Enoturismo italiano a San Patrignano, la visibilità delle eccellenze in tutti le fiere dove l’Enit sarà presente a livello mondiale, una campagna di comunicazione mirata che sappia uniformare le mille realtà del gusto nel Belpaese.

Il rilancio del brand Italia passa anche attraverso l’enogastronomia: il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha istituito una “Commissione per la promozione e il sostegno del turismo enogastronomico

che presenterà oggi, 12 maggio, a Roma alle 17, nelle prestigiosa sala Impero di Palazzo Taverna (via di Monte Giordano 36). Accanto al ministro, il presidente onorario della Commissione Gualtiero Marchesi, figura di riferimento e ambasciatore a livello internazionale della grande ristorazione italiana, e il coordinatore della commissione, il giornalista Pierluigi Ronchetti. Nel corso della conferenza stampa, verranno presentati i progetti che la commissione sta elaborando per il rilancio dell’immagine e delle eccellenze italiane del settore dell’enogastronomia in Italia e nel mondo.

Obiettivo primario dell’iniziativa è far sì che la ricchezza, la qualità e la storia della cucina italiana, sia sempre di più motivo di richiamo per il turismo nazionale ed internazionale. Per questo è in atto una mappatura del territorio italiano, un vero e proprio censimento delle tipicità che consenta un rilancio del settore anche all’interno del Portale Italia in via di ultimazione. La Commissione valuterà anche altre iniziative di rilancio (già al vaglio degli esperti) da realizzare in stretta collaborazione tra il ministero del Turismo e quello delle Politiche agricole.

Fonte: Il Velino

Bit 2009:turismo enogastronomico e rurale trend in crescita…

Il turismo enogastronomico e rurale in Italia rappresenta un giro di affari calcolato in 5 miliardi di euro  e nelle recenti festività è cresciuto del 6%, nonostante la congiuntura economica. I prodotti tipici sono al centro di questo successo. Bit 2009 dedica a questo fenomeno un evento unico, Certicibit, che valorizza le tradizioni enogastronomiche per lo sviluppo dei territori quali destinazioni di viaggio.  Cinque miliardi di euro. Tanto vale, secondo un sondaggio dell’Associazione dei coltivatori Coldiretti, il turismo enogastronomico e rurale in Italia, che si conferma così come uno dei veri “motori” del turismo Made in Italy. Non solo. Sempre secondo Coldiretti, il prodotto enogastronomico tipico del luogo visitato è, in generale in ogni tipo di vacanza, il souvenir preferito di visitatori italiani e stranieri.  Una tendenza che non sembra influenzata dall’attuale situazione economica. Secondo un’indagine effettuata da Cia – Confederazione Italiana Agricoltura con la sua Associazione Agriturismo, nelle recenti festività le vacanze agrituristiche hanno vissuto un vero e proprio boom: +6% le presenze, specie nel periodo tra Capodanno ed Epifania, rispetto all’analogo periodo del 2007. Particolarmente positivi, rileva l’Associazione, gli effetti del contenimento dei prezzi e l’afflusso di turisti stranieri, in particolare di tedeschi, francesi, inglesi e spagnoli.

Un mondo, quello del turismo di qualità e sostenibile legato alla riscoperta della terra, al quale Bit – Borsa Internazionale del Turismo è da sempre attenta. E anche la 29.ma edizione di Bit, al quartiere fieramilano a Rho da giovedì 19 a domenica 22 febbraio 2009, conferma l’appuntamento col turismo delle buone abitudini alimentari e delle produzioni di qualità: ritorna ancora più completo e approfondito Certicibit, l’evento patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che ha riscosso grande successo a Bit 2008.

“Le indicazioni provenienti dalle indagini di mercato, che ci parlano di una crescente attenzione del Pubblico per il turismo rurale ed enogastronomico, confermano – dichiara Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milano Expocts – che la nostra intuizione di dedicare lo scorso anno uno momento speciale a questo fenomeno era corretta e in anticipo sulle tendenze generali. I sondaggi parlano di un ruolo centrale del prodotto enogastronomico nel turismo rurale e ancora una volta Bit è ‘sul pezzo’: già dalla fine della scorsa edizione abbiamo lavorato a un secondo Certicibit che dedica ancora più spazio al legame tra i prodotti e i loro territori. Una capacità, questa di Bit di individuare e valorizzare i trend emergenti più interessanti, che nasce non solo dalla grande quantità di dati e informazioni accumulate dalla manifestazione negli anni, ma anche e soprattutto dal lavoro del nostro team, che ha saputo creare intorno a Bit una vera e propria community del turismo, anche con l’ausilio degli strumenti tecnologici più avanzati, come la nostra web tv Bit Channel”.

In linea con i trend evidenziati dalle ricerche di settore, quest’anno “l’atlante del gusto” di Bit dedica uno spazio ancora più ampio all’inserimento dei prodotti enogastronomici certificati nel contesto del loro territorio: sono infatti le specificità paesaggistiche e ambientali dei singoli territori che danno ai prodotti italiani della dieta mediterranea quelle caratteristiche uniche di gusto e qualità che li fanno apprezzare in tutto il mondo. Specificità che costituiscono delle attrazioni turistiche, sulle quali Certicibit costruisce la sua proposta di un nuovo turismo rurale consapevole e sostenibile, che sceglie il prodotto tipico non per moda, ma perché ha conosciuto e apprezzato i territori e gli ambienti dove viene prodotto. Un turismo di altro profilo, dunque, che accresce le opportunità per gli Operatori di valorizzare questo segmento di mercato. Al successo di Certicibit contribuisce anche un ricco programma culturale con un fitto calendario di eventi che coprono l’intera durata della manifestazione, coordinato quest’anno da Adriano Agnati, Segretario Generale della Fondazione Buon Ricordo, emanazione del Touring Club Italiano, e Davide Paolini, gastronauta e docente di turismo gastronomico all’Università di Parma.

“L’enogastronomia, i prodotti e le tradizioni delle tante cucine italiane, il fascino e la qualità del nostro paesaggio rurale – commenta Agnati – si affermano sempre più chiaramente come elementi di elevata e qualificata attrazione turistica. Cresce insomma quel “turismo del gusto” che rappresenta un duplice potenziale di sviluppo significativo per l’Italia: come attrattiva turistica, appunto, non facilmente imitabile, ma anche come mezzo di qualificazione e promozione dell’eccellenza dei nostri prodotti. La fama e il fascino di un prodotto tipico di elevata qualità e di un paesaggio rurale corretto rappresentano un bene immateriale che crea valore aggiuntivo per l’intero territorio. Il programma culturale che Certicibit propone, con un fitto calendario di eventi che coprono l’intera durata dell’esposizione, offre alla vasta e qualificata schiera di operatori professionali e al numerosissimo pubblico elementi di riflessione, case history, documentazioni interessanti di spessore storico capaci di consolidare tanto negli operatori quanto negli utenti la consapevolezza concreta di questo fenomeno.”

“Il cibo come medium del territorio ormai è una felice realtà – aggiunge Paolini, – al punto che diverse aree del paese, non certo vocate tradizionalmente al turismo, lo sono diventate grazie a qualche ‘giacimento’ di prodotti rari (dai salumi e i formaggi ai tartufi o le razze in via d’estinzione). Il protagonista di questo movimento del gusto è il Viaggiatore, amante di sapori nonché di tradizioni, desideroso di conoscere la cultura materiale dei sorprendenti territori italiani. Il programma di Certicibit è basato sulla presenza di ospiti quali protagonisti di questa realtà, per far conoscere le chiavi del loro successo, i loro tesori e, in questo modo, comunicare il loro territorio in modo inconsueto, quasi didattico. Avremo così nelle quattro giornate molte case history che potranno costituire precedenti per altre esperienze in corso o future”.

La seconda edizione di Certicibit vede presenti le massime realtà istituzionali del settore, oltre a una rassegna completa dei migliori Operatori del turismo rurale, agroalimentare ed enogastronomico provenienti da tutta Italia.

Nato per farsi portavoce della filosofia del mangiare bene come principio di benessere e di uno stile di vita salutare, quest’anno Certicibit amplia dunque il suo orizzonte, associando l’alimentazione basata su scelte consapevoli alla valorizzazione del territorio, per proporsi come strumento ancora più efficace per gli Operatori e come “atlante tematico” ancora più completo per i Viaggiatori.

La 29.ma edizione di Bit – Borsa Internazionale del Turismo si tiene al quartiere fieramilano di Rho da giovedì 19 a domenica 22 febbraio 2009.

movimento turismo del vino

Simposio sul turismo enogastronomico in Toscana

Standard qualitativi enoturismo

Carta_Europea_Enoturismo_Ita